giovedì 26 settembre 2013

Una via difficile da trovare


Giravo da un po' per le strade di quella città a me sconosciuta. Un po' afflitto dal senso di esclusione che sempre mi da essere in una citta che non è la mia.

Giravo e non trovavo la via, e giravo e giravo... ed ormai era notte fonda, nessuno in giro.

Arrivo ad un semaforo rosso, mi affianco ad una BMW scura, grossa, ferma li.

Guardo dentro e c'è lei: bionda, capelli corti, sui 50 anni. Fuma, aspirando lente boccate, tenendo la sigaretta vicina al finestrino aperto, il capo reclinato come a guardare le stelle.

Forse avrà sentito il mio sguardo perché così, senza motivo, si gira verso di me.

Ci guardiamo negli occhi per alcuni istanti, poi le faccio segno di abbassare il finestrino.

Esita… poi il vetro scende.

Le chiedo se conosce la via che sto cercando, lei ci pensa un attimo, mi guarda, poi mi dice di seguirla.

Guida piano, come piace a me, la grossa BMW scura mi sembra un animale minaccioso mentre si addentra per le strade di questa città sconosciuta e mi "porta" verso la meta, credo. Guardo il profilo dei suoi capelli far capolino dal bordo del sedile.

Dopo aver percorso un lungo viale, ci fermiamo appaiati ad un semaforo.

Lei mi guarda e mi spiega come proseguire. Poi si ferma, fa segno di no con la testa ed alla fine mi dice di seguirla ancora un pezzo.

Continuiamo così, al semaforo successivo le dico che non vorrei farle fare chilometri apposta, ma lei mi dice che non ha nessun posto dove andare, che stava solo combattendo l'insonnia.

Dopo altri viali, altri semafori, altri brandelli di frasi gettati da un'auto all'altra, arriviamo in una grossa rotonda, illuminata da lampioni gialli, strade larghe e deserte.

Ci fermiamo ancora appaiati, lei si volta verso di me e per la prima volta la vedo bene in faccia. E' bellissima, di quella bellezza che il tempo ha piano piano cristallizzato in piccolissime rughe, espressioni, ed ancora illuminata da una luce negli occhi...

"ecco" mi dice indicando poco più avanti "la strada che cerca è quella".

Io non guardo la strada, guardo lei.

"grazie" le rispondo "è stata davvero molto, molto gentile" .

La guardo...

"mi sento un po' in colpa... vorrei sdebitarmi" che strani pensieri iniziano a girarmi in testa, che cosa nuova e diversa potrebbe capitarmi...

Lei resta ferma a guardarmi poi, mi sorride dolcissima e dice "lo hai già fatto... " e partì.

Per un attimo considerai l'ipotesi di seguirla.

Forse se lo aspettava.

No... non se lo aspettava, avrei rovinato tutto.

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