Giravo da un po' per le strade di quella città a me
sconosciuta. Un po' afflitto dal senso di esclusione che sempre mi da essere in
una citta che non è la mia.
Giravo e non trovavo la via, e giravo e giravo... ed
ormai era notte fonda, nessuno in giro.
Arrivo ad un semaforo rosso, mi affianco ad una BMW
scura, grossa, ferma li.
Guardo dentro e c'è lei: bionda, capelli corti, sui 50
anni. Fuma, aspirando lente boccate, tenendo la sigaretta vicina al finestrino
aperto, il capo reclinato come a guardare le stelle.
Forse avrà sentito il mio sguardo perché così, senza
motivo, si gira verso di me.
Ci guardiamo negli occhi per alcuni istanti, poi le
faccio segno di abbassare il finestrino.
Esita… poi il vetro scende.
Le chiedo se conosce la via che sto cercando, lei ci
pensa un attimo, mi guarda, poi mi dice di seguirla.
Guida piano, come piace a me, la grossa BMW scura mi
sembra un animale minaccioso mentre si addentra per le strade di questa città sconosciuta
e mi "porta" verso la meta, credo. Guardo il profilo dei suoi capelli
far capolino dal bordo del sedile.
Dopo aver percorso un lungo viale, ci fermiamo
appaiati ad un semaforo.
Lei mi guarda e mi spiega come proseguire. Poi si
ferma, fa segno di no con la testa ed alla fine mi dice di seguirla ancora un
pezzo.
Continuiamo così, al semaforo successivo le dico che
non vorrei farle fare chilometri apposta, ma lei mi dice che non ha nessun
posto dove andare, che stava solo combattendo l'insonnia.
Dopo altri viali, altri semafori, altri brandelli di
frasi gettati da un'auto all'altra, arriviamo in una grossa rotonda, illuminata
da lampioni gialli, strade larghe e deserte.
Ci fermiamo ancora appaiati, lei si volta verso di me
e per la prima volta la vedo bene in faccia. E' bellissima, di quella bellezza
che il tempo ha piano piano cristallizzato in piccolissime rughe, espressioni,
ed ancora illuminata da una luce negli occhi...
"ecco" mi dice indicando poco più avanti
"la strada che cerca è quella".
Io non guardo la strada, guardo lei.
"grazie" le rispondo "è stata davvero
molto, molto gentile" .
La guardo...
"mi sento un po' in colpa... vorrei
sdebitarmi" che strani pensieri iniziano a girarmi in testa, che cosa
nuova e diversa potrebbe capitarmi...
Lei resta ferma a guardarmi poi, mi sorride dolcissima
e dice "lo hai già fatto... " e partì.
Per un attimo considerai l'ipotesi di seguirla.
Forse se lo aspettava.
No... non se lo aspettava, avrei rovinato tutto.